L’inquinamento uccide: cosa sono smog e PM10 e perché fa male alla salute





A partire dalla prima rivoluzione industriale abbiamo iniziato a immettere nell’atmosfera tonnellate di sostanze inquinanti, con effetti catastrofici sull’ambiente e sulla nostra salute. Ecco quali sono i principali composti inquinanti e cosa comportano. 

L'inquinamento atmosferico in Europa ogni anno uccide oltre 500mila persone. Un killer spietato, spesso invisibile e silenzioso che ha soprattutto un responsabile, l'essere umano. Dall'avvio della prima rivoluzione industriale, a partire dalla metà del XVIII secolo, abbiamo iniziato a riversare nella nostra atmosfera tonnellate di composti chimici in grado di contaminare e modificare gli equilibri dei gas che ci proteggono e circondano, l'aria che respiriamo e che ha dato vita a noi e agli altri esseri viventi sul pianeta. Soltanto a partire dagli anni '70 del secolo scorso abbiamo iniziato a preoccuparci degli effetti dell'inquinamento atmosferico, e sebbene molto sia stato fatto per limitarli, i numeri catastrofici diffusi dall'Agenzia Europea dell'Ambiente sono un monito per il traguardo da raggiungere, ancora molto lontano.




Cos'è l'inquinamento atmosferico.

L'inquinamento atmosferico è, in parole semplici, un'alterazione negli equilibri della composizione dei gas che compongono l'atmosfera terrestre. Esso può avere origini naturali (basti pensare al materiale espulso dalle eruzione vulcaniche), ma il fattore antropico, cioè l'intervento umano, ne rappresenta il principale artefice. Non è un caso che le concentrazioni maggiori si verifichino nelle aree metropolitane: il traffico dei veicoli, gli impianti industriali e quelli di riscaldamento domestico ne sono infatti le fonti primarie. I composti derivati dai motori a combustione, dalle lavorazioni industriali e dai bruciatori delle centrali, come quelle termoelettriche, si condensano in una nube di polveri e gas che prende il nome di SMOG. In alcuni casi esso può addirittura ridurre la visibilità: la cappa che avvolge Pechino ne rappresenta un emblema.

Quali sono i principali inquinanti.


Le sostanze inquinanti immesse dall'uomo nell'atmosfera sono numerose, ciascuna con il suo grado di pericolosità per la salute e per l'ambiente. Esse, in misura diversa, possono contribuire alla riduzione dello strato di ozono, alla formazione di piogge acide e al cosiddetto effetto serra.
 L'anidride carbonica (o ossido di carbonio) prodotta dalla combustione è il principale dei cosiddetti gas serra e responsabile dei cambiamenti climatici.
 Il monossido di carbonio, prodotto fondamentalmente dalle automobili, si lega all'emoglobina e blocca l'ossigenazione dei tessuti dell'organismo.
 L'anidride solforosa o biossido di zolfo deriva dalla combustione di combustibili fossili come il carbone e il petrolio. È un fortissimo irritante per gli occhi e le vie respiratorie; può scatenare un edema polmonare e problemi al sangue. È tra i principali ‘assassini' dello SMOG.
 Gli ossidi di azoto o NOx derivano da combustioni ad alte temperature (processi industriali e traffico) e sono dannosi per l'apparato digerente e quello respiratorio.
 L'ozono nella parte alta dell'atmosfera ci protegge dalle radiazioni solari ultraviolette più aggressive, ma nella parte bassa è una sostanza inquinante che danneggia l'apparato respiratorio. Deriva da reazioni che coinvolgono gli ossidi di azoto.
 Composti organici volatili come il benzene e alcuni idrocarburi (IPA) prodotti dalla combustione del gasolio, della nafta e della legna sono cancerogeni e possono contribuire all'effetto serra.

Il particolato sottile.

Il particolato atmosferico è un aerosol di microscopiche particelle sospese nell'atmosfera, le cui dimensioni spaziano da pochi nanometri fino a un centinaio di nanometri (un nanometro corrisponde a un miliardesimo di metro). Sono composte da polveri, fumi e goccioline che vengono suddivise in base al “diametro aerodinamico”. Il famigerato PM10 è particolato sottile con diametro di 10 micrometri. Minore è il valore del diametro e maggiori sono i pericoli per la nostra salute, poiché particelle più piccole possono penetrare in profondità nel nostro apparato respiratorio. Se il PM10 può raggiungere i polmoni, il pericolosissimo PM2.5 arriva fino ai bronchi. A preoccupare gli scienziati vi è anche il microparticolato PM0.1, che può arrivare sino gli alveoli polmonari. Tra le principali conseguenze delle polveri sottili, prodotte da vari processi di combustione (dai sistemi di riscaldamento alle stufe a pellets e a legna), vi sono malattie respiratorie come le bronchiti, il peggioramento dell'asma e il cancro.




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