È dunque leggerissimo, e potrebbe avere molteplici applicazioni “miracolose”, soprattutto nell'urbanistica e nella costruzione di infrastrutture, come ad esempio i ponti. Lo hanno messo a punto i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (CEE) presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, noto in tutto il mondo con l'acronimo di MIT. Gli studiosi, coordinati dal professor Markus Buehler, sono partiti da quello che fino ad oggi era considerato il materiale più forte sul pianeta, ovvero il grafene.
Sviluppato nel 2004 dai ricercatori Andrej Gejm e Konstantin Novoselov dell'Università di Manchester, per il quale ottennero il premio Nobel per la fisica nel 2010, il grafene è uno strato monoatomico di atomi di carbonio, caratterizzato dalla resistenza meccanica del diamante e la flessibilità della plastica. Nonostante queste caratteristiche, creare strutture tridimensionali con esso è estremamente complicato e soprattutto inefficace. Buehler e colleghi sono riusciti a capire il modo per fondere piccoli frammenti di grafene fra loro attraverso una struttura a maglie, fino a creare forme tridimensionali. Il risultato è il miracoloso materiale, caratterizzato da una geometria peculiare ma soprattutto dalla resistenza e dalla leggerezza incredibili.
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