Pensate che, sempre secondo lo studio fatto in Germania, si potrebbero risparmiare 101 miliardi di euro se gli elettrodomestici dei tedeschi non si rompessero dopo la data prevista per la scadenza della garanzia, e se non fossero progettati in maniera tale da evitare come la peste le riparazioni, che sono carissime e poco durature. Poi basti pensare ai nuovi tablet o cellulari come quelli della Apple ma non solo, ormai lo fanno quasi tutti, non hanno una batteria sostituibile, una volta che la batteria smette di ricaricarsi... bisognerà o sostituire l'apparecchio o rivolgersi ai centri specializzati e spendere quasi come un apparecchio nuovo.
Oggi giorno la durata delle cose è sempre inferiore alle aspettative, gli ingranaggi degli oggetti sono in plastica, non durano più di tre anni, le resistenze sono poco resistenti, le guarnizioni fatte con materiali scarsi, oppure vengono introdotti pezzi che normalmente andrebbero sostituiti in maniera da diventare insostituibili, come le batterie degli spazzolini elettrici per esempio, è impossibile sostituirle, una volta che non si caricano più si butta tutto. Poi non pensate neppure al "fai da te", le viti usate per assemblare i vari pezzi sono spesso e volentieri viti speciali e neppure le cassette degli attrezzi più fornite hanno qualcosa che vagamente possa andare bene!
Insomma le cose che abbiamo in casa sono destinate a morire dopo qualche anno, così da creare un mercato più vasto, ma anche una montagna di rifiuti in più. Ecco cosa ci spiega Stefan Schridde: «L'obiettivo è la massimizzazzione della rendita di capitale visto che aumenta le vendite, la strategia del deterioramento della qualità dei prodotti viene alla fine premiata dall'aumento degli utili». E così addio riciclo, addio ecosostenibilità.
Fonte: http://curiosity2013.altervista.org/gli-elettrodomestici-durano-poco-e-perche-sono-progettati-per-rompersi/
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