Le api possono leggere i numeri esattamente come noi

 


Le api hanno competenze numeriche molto simili a quelle degli esseri umani. Possono infatti attribuire un senso numerico alle cifre e disporre le stesse in ordine crescente, proprio come noi.
Lo dimostra un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica PNAS che ha coinvolto gli studiosi delle Università di Padova, Tolosa e Losanna, coordinati dalla ricercatrice italiana Rosa Rugani del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Ateneo padovano, che da oltre un decennio studia le basi biologiche dei processi cognitivi. La ricerca dal titolo “An insect brain organizes numbers on a left-to-right mental number line”, fornisce una prova diretta della capacità delle api di rappresentare i numeri in ordine crescente, disponendo i più piccoli a sinistra e i più grandi a destra, secondo un modello spaziale che evoca la cosiddetta Linea Numerica Mentale (LMN) umana. Le api e i numeri in ordine crescente Per dimostrare l’ordinamento spaziale dei numeri nelle api, i ricercatori hanno innanzitutto addestrato un gruppo di api in cattività ad associare il numero tre (raffigurato come quantità su un pannello) con una gustosa ricompensa zuccherina. 
Dopo trenta sessioni di allenamento, gli studiosi hanno presentato alle api un pannello con un numero più grande (cinque) e uno con un numero più piccolo (uno) rispetto a quello su cui erano state addestrate, ed è stata data loro la possibilità di scegliere, ovvero di abbinare quella quantità volando verso destra o sinistra, in direzione di altri due pannelli. Davanti al pannello con un numero più piccolo (uno), le api addestrate sul “tre” cercavano la ricompensa in prossimità del pannello di sinistra, mentre quando il pannello raffigurava un numero di figure maggiore (cinque), le api si dirigevano verso destra. Risultati analoghi sono stati ottenuti ripetendo il test dopo aver addestrato le api ad associare la ricompensa ad altre quantità (uno e cinque) e poi mostrando loro il pannello con il tre, il che ha evidenziato come, gli imenotteri melliferi che vedevano una numerosità più piccola di quella iniziale si dirigessero verso sinistra, mentre quelli che ne vedevano una più grande andassero verso destra. Questo è stato osservato anche quando le api sono state poste di fronte a due pannelli raffiguranti tre figure: quelle addestrate con una sola figura si sono dirette comunque verso destra, mentre quelle addestrate con cinque figure si sono dirette verso sinistra. 

  Recentemente, l’ordinamento spaziale dei numeri è stato dimostrato anche in varie specie animali come i macachi e i pulcini di pollo domestico. Ma la dimostrazione che anche le api dispongano i numeri piccoli a sinistra e i più grandi a destra, pur avendo un cervello considerevolmente più piccolo e numero di neuroni significativamente più ridotto, ha fatto luce sulla convergenza di strategie di elaborazione numerica che esistono tra cervelli di diverse complessità nonostante profonde differenze evolutive . “I nostri risultati mostrano che l’associazione tra spazio e numerosità è coerente tra varie specie, compresi gli esseri umani, supportando l’ipotesi di una rappresentazione numerica radicata nell’organizzazione dei sistemi nervosi lateralizzati in cui i due emisferi elaborano informazioni in modo differente – ha precisato Rugani – . Tale caratteristica comune e antica, che si verifica in una vasta gamma di vertebrati e invertebrati, può aver aiutato diverse specie a elaborare meglio diversi tipi di informazioni, suggerendo che la capacità di ordinare i numeri spazialmente sia probabilmente emersa in diverse specie, con asimmetrie nell'elaborazione delle informazioni tra l’emisfero sinistro e destro del cervello”. “Questa ricerca – ha concluso Rugani – indica che la predisposizione a mappare i numeri nello spazio in ordine crescente sia incorporata nell’architettura dei sistemi neurali degli organismi, indipendentemente dalla loro complessità”. 


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