Bere almeno quattro tazze di tè al giorno può ridurre sensibilmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
È quanto emerso da uno studio – non ancora pubblicato ma presentato in un autorevole congresso – condotto sui dati di oltre 1 milione di partecipanti. Si tratta di un risultato molto significativo, considerando che la diffusa patologia solo in Italia colpisce oltre 3,5 milioni di persone (5,9 percento della popolazione in base ai dati ISTAT) ed è associata a complicanze che possono portare alla cecità, a condizioni renali, cardiovascolari, cancro, potenziali amputazioni e molto altro ancora.
A determinare che il tè può abbattere il rischio di diabete di tipo 2, nota come “malattia del sangue dolce” per l'eccesso di zuccheri nel flusso sanguigno, è stato un team di ricerca cinese dell'Università della Scienza e della Tecnologia di Wuhan, coordinato dal professor Xiaying Li. Gli scienziati sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una approfondita revisione sistematica con i dati di una ventina di studi di coorte (pubblicati entro settembre 2021) che hanno valutato l'associazione tra il consumo di tè e il rischio di diabete di tipo 2.
In tutto sono stati coinvolti i dati di 1.076.311 persone provenienti da otto Paesi, tutte con età pari o superiore ai 18 anni.
Incrociando i dati, legati a stile di vita, sesso, età, modelli alimentari e altro ancora, è emerso che per ogni tazza di tè bevuta ogni giorno (nell'arco di 10 anni) il rischio di sviluppare il diabete diminuiva dell'1 percento, passando al 2 percento con 2 tazze al giorno, al 3 percento per 3 tazze e al 17 percento per almeno 4 tazze. In pratica, c'era una crescita lineare tra il consumo e la riduzione del rischio. Le tipologie di tè benefiche indicate dai ricercatori sono il tè verde, il tè nero e il tè cinese Oolong, che in pratica una via di mezzo tra i primi due (è parzialmente ossidato, contro il tè nero completamente ossidato). “Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per determinare il dosaggio esatto e i meccanismi alla base di queste osservazioni, i nostri risultati suggeriscono che bere il tè è utile nel ridurre il rischio di diabete di tipo 2, ma solo a dosi elevate (almeno 4 tazze al giorno)”, ha dichiarato il professor Li in un comunicato stampa.
Diversi studi in passato hanno determinato i potenziali benefici del tè grazie alle molteplici sostanze antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali presenti, ma sono state poche le indagini associate al diabete. Secondo gli studiosi il rischio di diabete potrebbe essere abbattuto grazie a peculiari molecole organiche contenute nel tè – e in altri alimenti di origine vegetale – chiamate polifenoli. “È possibile che particolari componenti del tè, come i polifenoli, possano ridurre i livelli di glucosio nel sangue, ma potrebbe essere necessaria una quantità sufficiente di questi composti bioattivi per essere efficaci”, ha dichiarato il professor Li, aggiungendo che in una precedente indagine l'associazione benefica tra tè e diabete non era emersa perché non si teneva conto della quantità di tè bevuta ogni giorno. Gli autori dello studio sottolineano comunque che il loro è stato solo uno studio di osservazione e che, per quanto i dati siano significativi, saranno necessari ulteriori studi per dimostrare appieno i benefici del tè. I dettagli della ricerca sono stati presentati in una conferenza al congresso della The European Association for the Study of Diabetes (EASD).
0 commenti:
Posta un commento