"Grazie alle speciali macchine e agli
uomini messi a disposizione del Comune da Aapi e Aspes, in sole tre ore
erano stati smontati otto impianti abusivi, mentre, senza questa task
foce, per ottenere lo stesso risultato sarebbero stati necessari tre
giorni di lavoro”.
Lo ha detto l’assessore al Patrimonio Giuseppe
Girlando nell’annunciare che il Comune di Catania ha avviato la
rimozione degli impianti di cartellonistica stradale privi di
autorizzazione ma anche di quelli che non rispettano le prescrizioni del
codice della strada, “cominciando così a mettere ordine nella jungla
dell’abusivismo”.
L’utilizzo della task force era
previsto nel protocollo d’intesa siglato il 22 maggio di quest’anno tra
l’Amministrazione, l’Associazione aziende pubblicitarie italiane – la
maggiore organizzazione delle imprese di affissioni pubblicitarie
esterne – e l’Associazione siciliana pubblicità esterne.
Il protocollo d’intesa era stato
firmato per rendere subito esecutivi regole e comportamenti in attesa
che la Giunta mettesse a punto il nuovo Regolamento e il Piano generale
degli impianti da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale.
“All’inizio del 2015 – ha spiegato
Girlando – dopo una fase di concertazione, presenteremo all’Assemblea
cittadina le nostre proposte. I punti qualificanti saranno gare
pubbliche, salvaguardia del decoro urbano, lotti di ridotta dimensione
per evitare posizioni dominanti e innovazione tecnologica”
L’accordo sottoscritto in maggio prevede
infatti un efficace sistema di localizzazione satellitare che permetterà
il costante monitoraggio di tutti gli impianti. “Dopo il test di oggi –
ha detto ancora Girlando – riprenderemo dopo le feste con l’azione di
eliminazione dei cartelloni abusivi. La loro eliminazione non solo
comporterà un notevole risparmio per le casse comunali, ma, favorendo il
rispetto delle regole, comporterà maggiori introiti, visto che gli
abusivi non versano tasse di affissione”.
“Gli impianti sequestrati – ha
concluso l’Assessore – saranno custoditi con estrema attenzione per
evitare che possano essere, come avvenuto in passato, rubati dai
depositi e riutilizzati. Inoltre, trascorsi i sessanta giorni previsti
dalla legge, saranno definitivamente confiscati per essere distrutti o
acquisiti al patrimonio comunale”.
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