Lo rileva una nuova ricerca che sembra ribaltare i risultati di precedenti studi: gli effetti negativi dello stare seduti per lunghi periodi di tempo possono essere azzerati svolgendo brevi ma regolari sessioni di esercizio fisico.
Per tutte quelle persone che, recandosi al lavoro o a scuola, non hanno altra scelta se non sedersi alla scrivania e che, negli ultimi anni, potrebbero aver letto una serie di notizie sulle spaventose sulle conseguenze dello stare seduti per lunghi periodi di tempo, verrebbe da dire che… c’è una speranza. Gli effetti negativi della vita sedentaria possono essere azzerati svolgendo brevi ma regolari sessioni di esercizio fisico. Lo rivela una nuova ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine che sembra ribaltare i risultati dei precedenti studi: basterebbero infatti 22 minuti al giorno di attività fisica da moderata a vigorosa per scongiurare i danni di ore e ore alla scrivania.
I ricercatori hanno anche scoperto che, all’aumentare del livello di attività fisica, il rischio di morte prematura per qualsiasi causa diminuisce: ad esempio, a 10 minuti al giorno di attività fisica possono arrivare quasi a dimezzare il rischio di morte prematura rispetto a quanto osservato tra coloro che non svolgono alcun esercizio.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno esaminato i dati di quasi 12.000 persone di età pari o superiore a 50 anni coinvolte in quattro studi condotti in Norvegia, Svezia e Stati Uniti. In questi quattro studi, i partecipanti hanno indossato un dispositivo di rilevamento del movimento sui fianchi per 10 ore al giorno per almeno quattro giorni, e tutti sono stati monitorati per due anni.
Prendendo poi in considerazione anche i fattori che avrebbero potuto influenzare il rischio di morte prematura, come fumo e consumo di alcolici, e condizioni mediche come malattie cardiovascolari, cancro e diabete, e collegando le informazioni con il registro dei decessi nei diversi Paesi, gli studiosi hanno stimato le associazioni tra attività fisica e tempo sedentario rispetto al rischio di mortalità.
L’analisi ha mostrato che stare seduti per più di 12 ore al giorno era associato a un rischio di morte aumentato del 38% rispetto a 8 ore, ma solo tra coloro che non svolgevano almeno 22 minuti di attività da moderata a vigorosa al giorno. “Ciò significa che, se ogni giorno facciamo 22 minuti o più di attività fisica, non vi è alcun rischio eccessivo derivante dalla sedentarietà – ha spiegato l’autore principale dello studio, il dottor Edvard Sagelv dell’Università Artica della Norvegia – . Se facciamo più di 22 minuti al giorno, il rischio di morte risulta complessivamente inferiore. In pratica, più sono i minuti, meglio è”.
Nello specifico, 10 minuti in più di attività fisica in più si traducono in un rischio di morte inferiore del 15% tra coloro che trascorrono meno di 10 ore e mezza seduti al giorno e un rischio inferiore del 35% tra coloro che ne trascorrono più di 10 ore e mezza.
I risultati supportano le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che consigliano di svolgere almeno 150 minuti a settimana di attività fisica da moderata intensa. “Sono sufficienti a contrastare l’effetto dannoso sulla salute dello stare seduti per molte ore – ha aggiunto il dottor Sagelv – . Anche se possono sembrare tanti, pensateci: bastano solo 20 minuti al giorno, ovvero una piccola passeggiata di 10 minuti due volte al giorno – come scendere dall’autobus una fermata prima della vostra effettiva destinazione al lavoro, facendo lo stesso quando si torna a casa – per azzerare i danni di una giornata trascorsa alla scrivania”.
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A cura di Valeria Aiello
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