Tatuaggi colorati: perché l’UE li ha vietati e quali sono i rischi per chi li ha già

In tutta l'Unione Europea,  è vietato l'utilizzo di inchiostri colorati contenenti l'isopropanolo, un solvente ritenuto potenzialmente dannoso per la salute.

"Questo solvente – ha spiegato a Fanpage.it il professor Antonio Costanzo, dermatologo dell'ospedale Humanitas di Milano – è una sostanza tossica che a lungo andare potrebbe essere assorbita dal torrente circolatorio, ovvero dal sangue e dare luogo a delle conseguenze negative per la salute, essendo una sostanza potenzialmente cancerogena. Si trova di solito, in quantità molto basse, all'interno dei pigmenti colorati utilizzati dai tatuatori".  Il solvente vietato dalla UE e i rischi per la salute 

 Non c'è bisogno però di essere allarmisti per chi ha già dei tatuaggi colorati. "Il rischio è comunque bassissimo, ma c'è. Per questo motivo l'Unione Europea ha deciso di vietarne l'utilizzo". Il problema però non è il colore, ma il solvente. "L'isopropanolo di solito si trova nei colori come rosso e giallo che possono indurre reazioni allergiche importanti. Il pigmento e questi solventi possono fare da adiuvanti: ovvero rendono una molecola inerte immunogenica, in grado cioè di attivare il sistema immunitario. Quando il pigmento contenente il solvente viene iniettato si unisce a delle proteine della pelle che cambiano la loro struttura molecolare e vengono riconosciute come estranee, come se fossero un virus, da parte del sistema immunitario che scatena quindi una risposta". Questa reazione avviene di frequente quando si ricolorano i tatuaggi che dopo qualche anno sono sbiaditi. "La ricolorazione può provocare allergie. Un po' come quando facciamo la seconda dose o il richiamo di un vaccino. Quando si inietta di nuovo lo stesso pigmento se il sistema immunitario lo aveva riconosciuto come estraneo la prima volta, la seconda volta si attiva e provoca la reazione allergica".  A cosa fare attenzione prima di fare un tatuaggio Oltre a controllare che tutte le norme igieniche vengano rispettate e che aghi e attrezzature siano ben sterilizzate, ci sono alcuni accorgimenti che possiamo mettere in atto per evitare reazioni avverse se scegliamo di fare un tatuaggio. "Non tutti lo fanno ma io consiglio sempre di fare una prova e di farsi iniettare una minima quantità di colore sotto pelle per verificare se si scatena o meno una reazione allergica". L'altro suggerimento è leggere bene le etichette dei prodotti che verranno utilizzati. "Non abbiamo paura di chiedere di guardare le etichette del pigmento. In questo modo possiamo controllare la provenienza e se ci sono ingredienti vietati. Stiamo molto attenti con i colori rosso, giallo e arancione che potenzialmente sono i pigmenti più tossici". 

La letteratura scientifica sui tatuaggi è ancora piuttosto scarsa, non ci sono studi epidemiologici in grado di farci comprendere i rischi reali per la salute. "Ad oggi però sappiamo che tatuaggi molto scuri che interessano zone del corpo particolarmente estese, possono agire sui linfonodi. Il pigmento viene assorbito dai linfonodi che si scuriscono, diventano neri, e se il paziente va incontro a un intervento chirurgico si potrebbe decidere di eliminare quel linfonodo senza che ci sia una vera necessità di rimuoverlo. Si tratta di casi piuttosto rari, ma che ci fanno capire che i pigmenti possono andare in circolo nel nostro organismo e provocare delle conseguenze". 

Infine la rimozione: oggi esistono laser in grado di eliminare un tatuaggio che non ci piace più, che non ci rappresenta, ma anche in questo caso bisogna fare attenzione e bisogna essere consapevoli di alcuni limiti: "La rimozione è complicata. Oggi esistono laser settati sulla lunghezza d'onda dei pigmenti, principalmente quelli scuri, in grado di frammentarli e favorirne l'assorbimento da parte dei macrofagi. E in questo modo il tatuaggio scompare. Di fatto però il corpo estraneo viene assorbito dal nostro stesso organismo e non sappiamo se questo potrà nel lungo termine provocare delle conseguenze. I tatuaggi colorati, in particolare gialli e rossi, difficilmente invece potranno essere rimossi". La rimozione comporta comunque alcune conseguenze per la pelle. "È vero che esistono dei laser raffreddati che evitano la carbonizzazione delle cellule che contengono il pigmento, ma un intervento di questo genere può provocare comunque delle irritazioni della pelle e i costi sono ancora molto elevati". 


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