Un'ora non è solo un'ora, soprattutto se si tratta di sessanta minuti di sonno perso a causa del passaggio all'ora legale. Sono moltissime le persone che temono questo cambio sapendo che andranno incontro ad alcuni disturbi. "Il cambio dell'ora è un mini jet lag – spiega il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – E crea un po' di scombussolamento". Le persone che più ne risentono sono i cosiddetti gufi. "Chi è abituato ad andare a letto tardi ora dovrà fare uno sforzo che va contro la sua natura, perché sarà obbligato ad andare a dormire un po' prima del solito. Mentre per le allodole (chi si addormenta e si sveglia presto) non ci sarà da questo punto di vista nessun problema, anzi".
Gli effetti dell'ora legale
Lo stordimento, questa sensazione di essere un po' sfasati, non dura molto fortunatamente. "Al massimo 3-4 giorni. A soffrirne di più sono comunque anziani e bambini perché sono più legati a dei marcatempo specifici". Gli effetti sono di diverso genere. "Si va dall'emicrania, alla mancanza di concentrazione, al malumore, all'irritabilità. Tutto questo perché siamo costretti, contro la nostra volontà, a cambiare le abitudini e a riagganciarci a un orario diverso. Anche se cambia soltanto di un'ora".
Come affrontare il cambio d'ora
Sarebbe utile, per non farsi travolgere dagli effetti di questo mini jet-lag, mettere in atto alcune strategie. "L'ideale sarebbe iniziare ad adattarsi a un orario diverso già due tre giorni prima – suggerisce Ferini Strambi – E provare ad andare a letto un po' prima del solito. Proprio come si fa quando si deve affrontare un viaggio dove c'è il cambio di fuso orario". In generale comunque non bisogna drammatizzare perché gli effetti durano davvero lo spazio di pochi giorni. "Cerchiamo di reagire immediatamente e godiamoci l'ora di luce guadagnata" consiglia l'esperto.
Ma l'ora legale è davvero una buona idea?
Se gli effetti nel breve periodo sono di portata tutto sommato minima, sono molti gli esperti che invece ritengono necessario abolire il passaggio all'ora legale. "Molti studi dimostrano che il cambio dell'ora determina nei giorni a venire un aumentato rischio cardiocircolatorio – spiega Ferini Strambi – C'è una percentuale molto alta di infarti e ricoveri per fibrillazione atriale nella settimana dopo il cambio dell'ora. Questo avviene perché il nostro organismo ha dei ritmi circadiani precisi e modificarli in maniera così forzata, anche se solo di un'ora, può dar luogo a ripercussioni importanti. Un'altra conseguenza riguarda invece gli incidenti automobilistici: il giorno dopo il cambio d'ora se ne registra un numero altissimo, questo avviene proprio perché le persone dormendo un'ora in meno vanno in privazione di sonno".
Molto significativo anche uno studio austriaco durato quasi trent'anni: "È stato dimostrato che nella settimana successiva allo spostamento delle lancette avanti c'è un aumento del tasso giornaliero di mortalità, cosa che non avviene quando invece si ripristina l'ora solare". La questione sull'abolizione dell'ora legale è molto dibattuta in Europa, ma per ora l'Italia ha scelto di non rinunciare allo spostamento delle lancette in avanti per una questione di consumi. "Io credo che bisognerebbe abolire il passaggio da ora legale a ora solare – afferma Ferini Strambi – In questo modo non ci sarebbero le ripercussioni dovute ai due momenti di cambio, ma soprattutto potremmo godere di una maggiore esposizione alla luce che vuol dire possibilità di vivere di più all'aperto, assorbire più vitamina D e produrre più serotonina, con degli effetti positivi sul nostro umore".
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