BED ROTTING: E se smettessimo di sentirci in colpa?

 Il termine "Bed Rotting" (letteralmente "marcire a letto") è diventato virale, specialmente tra la Generazione Z, per descrivere l'atto di passare intere giornate a letto non per dormire, ma per dedicarsi ad attività passive:

guardare serie TV, scorrere i social, mangiare snack o semplicemente rifugiarsi dal mondo esterno.

Sebbene venga spesso presentato come una forma di "self-care" estrema, gli esperti sottolineano che si tratta di una pratica con luci e ombre.



🟢 I potenziali benefici (se fatto con moderazione)

Per chi vive vite estremamente frenetiche o soffre di burnout, il bed rotting può servire come una sorta di reset cerebrale:

  • Decompressione radicale: Permette di staccare completamente dalla "cultura della produttività" che ci vuole sempre attivi.

  • Recupero fisico: Offre riposo a muscoli e sistema nervoso dopo periodi di forte stress.

  • Consapevolezza: Se vissuto con l'intento di "ricaricarsi" e non per sfuggire ai problemi, può essere un momento di ascolto di sé.

🔴 I rischi e i segnali d'allarme

Il confine tra relax e disagio psicologico è molto sottile. Ecco quando il bed rotting diventa problematico:

  • Alterazione del sonno: Usare il letto per attività diverse dal riposo confonde il cervello, che smette di associare quel luogo al sonno profondo, causando spesso insonnia.

  • Evitamento e procrastinazione: Diventa dannoso quando viene usato come scudo per non affrontare responsabilità, esami o interazioni sociali.

  • Impatto sull'umore: L'inattività prolungata può paradossalmente aumentare il senso di colpa, l'apatia e la letargia, peggiorando stati d'ansia già esistenti.

⚖️ Bed Rotting vs Depressione

È fondamentale distinguere tra una scelta consapevole di riposo e un sintomo depressivo:

  • Bed Rotting: È spesso una scelta volontaria per godersi il relax. Una volta terminata la giornata, la persona di solito riesce a riprendere le proprie attività.

  • Depressione (o Clinomania): Restare a letto è una necessità dettata dalla mancanza di energia, disperazione o incapacità fisica di alzarsi. In questo caso, il letto è un rifugio da cui non si riesce a uscire.


Strategie per un relax sano

Se senti il bisogno di "marcire a letto", prova a farlo in modo funzionale:

  1. Datti un limite: Decidi prima quanto tempo dedicare (es. mezza giornata o un sabato specifico) per evitare che diventi un'abitudine cronica.

  2. Sposta la location: Se possibile, fai "rotting" sul divano anziché a letto, per proteggere la tua igiene del sonno.

  3. Luce naturale: Tieni le tapparelle alzate. La luce solare aiuta a mantenere regolato il ritmo circadiano anche se non ti muovi.

E tu? Quando è stata l’ultima volta che ti sei concesso il lusso di "marcire" un po' in pace?

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