Appartenente al phylum degli artropodi come quello degli insetti, l'ordine dei ragni (scientificamente Araneae) conta nel mondo circa cinquantamila specie, 1.600 delle quali, in base alle ultime stime, vivono sul territorio italiano.
Generalmente tutte le specie di ragno sono velenose, tuttavia soltanto una piccola parte di esse può essere considerata pericolosa per l'uomo, poiché nella maggior parte dei casi, seppur dolorosi, i morsi e le punture non inoculano veleno, inoltre molto spesso gli effetti delle tossine risultano blandi e la sintomatologia sparisce in poco tempo. L'aracnofobia, catalizzata fra le altre cose dalla cattivissima e ingiustificata ‘pubblicità' verso questi animali, oltre che da credenze folkloristiche, è comunque una delle fobie più diffuse e può scatenare reazioni del tutto irrazionali, così come veri e propri attacchi di panico. Nel nostro paese i ragni realmente pericolosi sono soltanto un paio, ma vi sono anche altre specie di interesse medico: ecco quali sono.
La Segestria florentina, così chiamata poiché i primi esemplari studiati vennero trovati lungo l'Arno, non è un ragno tecnicamente ‘pericoloso' a causa del suo veleno, che è dotato di scarse proprietà neurotossiche, ma principalmente per la spiccata aggressività e il potente e dolorosissimo morso provocato dai cheliceri, i caratteristici denti chitinosi dei ragni, che in questa specie e in particolar modo nelle femmine hanno grosse dimensioni. Non a caso, la Segestria florentina è la specie più grande in Europa appartenente alla famiglia dei segestridi, e le femmine possono arrivare a 2,2 centimetri di lunghezza zampe escluse. Si tratta di un ragno piuttosto facile da riconoscere, sia per la colorazione, tipicamente nera, che per il comportamento: esso costruisce infatti una tipica ragnatela tubulare, e attende all'uscio con una caratteristica posizione delle zampe, sei delle quali proiettate in avanti e pronte a ghermire la preda di turno, solitamente altri ragni, api, vespe, blatte e anche lepidotteri notturni. La femmina si differenzia dal maschio per la colorazione iridescente dei possenti cheliceri, che non esita a mostrare – sollevando anche le zampe anteriori – con fare minaccioso. È possibile trovarla in cantine, fessure e vecchie abitazioni, soprattutto quelle con mura non lisce, dato che la specie non è in grado di scalarle. In Italia è presente in tutte le regioni.
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