Anche i sindacati contro Iliad: “Le sue tariffe mettono a rischio i posti di lavoro”



Dopo le accuse reciproche sulle comunicazioni pubblicitarie, ora sono i sindacati ad andare contro il nuovo operatore sbarcato in Italia con un’offerta estremamente vantaggiosa e che ha costretto le altre aziende a lanciare ulteriori proposte che potessero risultare concorrenziali per gli utenti.
Che lo scontro tra Iliad e gli altri operatori telefonici fosse destinato a diventare un elemento importante dello sbarco della realtà francese in Italia era facilmente immaginabile. Ma dopo circa due mesi dall'arrivo di Iliad, questo braccio di ferro sta ormai riguardando ogni aspetto possibile della concorrenza. Dopo le accuse reciproche sulle comunicazioni pubblicitarie, ora sono i sindacati ad andare contro il nuovo operatore sbarcato in Italia con un'offerta estremamente vantaggiosa e che ha costretto le altre aziende a lanciare ulteriori proposte che potessero risultare concorrenziali per gli utenti.


Nel complesso panorama che si è venuto a creare, la situazione è stata resa ancora più movimentata dalla nota comune dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil indirizzata ai ministri Salvini e Di Maio. "Il mercato della telefonia mobile, come denunciato dalle OO.SS. aveva già scontato una ipercompetizione ed un quarto operatore avrebbe continuato a distruggere una parte significativa del valore del settore" si legge nella lettera."Tanto da non garantire alle imprese l’equilibrio tra investimenti e remunerazione del capitale con il rischio di un disimpegno che penalizzerebbe il Paese".

Secondo i sindacati, quindi, Iliad avrebbe creato, attraverso la pubblicazione delle sue tariffe estremamente basse, un effetto domino che ha coinvolto inevitabilmente tutti gli operatori, obbligati per certi versi a rispondere con offerte altrettanto vantaggiose. Il problema per i sindacati è che questo approccio può portare a riduzione dei posti di lavoro e in generale a tagli negli investimenti nel settore. Infine, secondo i sindacati che hanno firmato la nota Iliad non avrebbe fornito informazioni sulla struttura occupazionale e sulle tutele dei lavoratori. Da qui nata la richiesta al Governo di aprire un'istruttoria per verificare le condizioni lavorative della nuova realtà. "Iliad ha creato in pochi mesi un indotto di circa 1.500 posti di lavoro in Italia, tra diretti e indiretti. L’azienda sta sviluppando la propria infrastruttura di rete su tutto il territorio nazionale, pertanto non è e non può essere definito come un operatore virtuale" ha risposto l'operatore in una nota. "Si distingue, inoltre, da diversi altri operatori, perché fornisce assistenza agli utenti esclusivamente con strutture e personale localizzati in Italia. Infine, iliad ribadisce di essere conforme alla normativa sulla sicurezza e di verificare e convalidare l’identità di ogni acquirente come condizione indispensabile e precedente all’attivazione delle SIM". 

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