A una settimana dal 20 maggio, la Giornata mondiale delle api, Greenpeace denuncia che, a causa dell’agricoltura intensiva le api sono sempre più a rischio nel nostro Paese, in particolare in Lombardia,.
Secondo l’organizzazione
ambientalista, «A partire dalla fine di marzo, alcuni apicoltori hanno iniziato
a segnalare spopolamenti di alveari nella pianura tra le province di Cremona,
Lodi, Mantova e Brescia, una zona caratterizzata da una prevalenza di
monocoltura di mais (usato principalmente per produrre mangimi animali), e dove
si conta la presenza anche di altre colture come frumento e pioppi. Nuovi
fenomeni di spopolamento sono avvenuti anche verso fine aprile, persino più
gravi dei precedenti. In totale le segnalazioni raccolte riguardano circa 600
alveari. Apilombardia stima che oltre 10 milioni di api non hanno fatto più
ritorno ai loro alveari. Nella stessa zona, peraltro, lo scorso anno si era
assistito a una moria di un numero simile di esemplari».
Federica Ferrario, responsabile
agricoltura di Greenpeace Italia, sottolinea che «Oltre alla perdita di
bottinatrici, si è osservata la nascita di nuove api sottodimensionate e con
una aspettativa di vita e di attività ridotte, che non solo ha precluso la
possibilità di produrre miele nella fase più importante dell’annata apistica,
ma che rappresenta un acuto segnale di allarme per tutta la biodiversità della
zona. In concomitanza con l’esplosione del fenomeno di spopolamento, era in
corso la semina del mais, con sementi trattate con pesticidi. Tramite l’azione
del vento, queste sostanze chimiche spesso raggiungono anche la vegetazione che
circonda i campi da seminare. Il risultato è che cocktail letali di principi
attivi possono arrivare sulla vegetazione spontanea bottinata dalle api. Serve
una radicale transizione per passare dalle attuali pratiche agricole
industriali e intensive, verso un modello agroecologico».
Larissa Meani, presidente di
Apilombardia, aggiunge: «Siamo stanchi di assistere inermi a questa scomparsa
silenziosa di api che si ripete ineluttabile ogni anno in concomitanza con le
semine del mais e i trattamenti estivi» e chiede «Attenzione da parte delle
istituzioni per le api e l’apicoltura, auspicando la delibera del Piano
Regionale per prevenire morie e spopolamenti».
CONTINUA A LEGGERE https://www.greenreport.it/news/agricoltura/greenpeace-strage-silenziosa-in-lombardia-10-milioni-di-api-non-tornano-allalveare/
0 commenti:
Posta un commento