Un parco giochi realizzato con il riciclo

Torna a Genova il Giardino di Betty, un’area giochi realizzata con la materia prima seconda (cioè costituita da scarti di lavorazione delle materie prime, oppure da materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti, ndr) ottenuta dal riciclo dalle scarpe sportive raccolte sul territorio, grazie all’accordo con Amiu, da Eso, azienda specializzata nei rifiuti da ufficio.
Realizzato con il progetto esosport, dedicato alla raccolta e al riciclo di scarpe sportive esauste, Il Giardino di Betty, dedicato a Elisabetta Salvioni Meletiou, è il nome del parco giochi di 80 metri quadrati, che si trova nel parco di Villa Doria Centurione, storica dimora nobiliare del comune di Genova. Promuovere la cultura del ciclo del riciclo è l’obiettivo del progetto esosport, nato nel 2009 da un’idea di Nicolas Meletiou, managing director di Eso, che si è posto il problema del corretto smaltimento delle scarpe sportive giunte a fine vita.


La raccolta delle scarpe, con il progetto esosport, ha come fine ultimo, grazie a un accurato procedimento di separazione della suola dalla tomaia, la generazione di materia prima seconda, che è stata donata gratuitamente per la costruzione del Giardino di Betty, un luogo divertimento per i più piccoli, con un forte messaggio ecologico. Eso ha sempre avuto a cuore l'ambiente come risorsa da preservare, con la consapevolezza che i rifiuti possono trasformarsi da scarto a risorsa. Per questo ha colto l'opportunità offerta dalla nuova legge di stabilità ed è diventata, insieme ad altre poche aziende illuminate, una Società Benefit.

Attraverso questo passaggio, il progetto esosport, che prevede la fornitura gratuita della materia ottenuta dal riciclo delle scarpe dismesse per la realizzazione del Giardino di Betty (aree giochi) e/o La Pista di Pietro (di atletica) prosegue all'interno dell'ordinaria attività aziendale. Grazie all’accordo con Amiu, che ha posizionato sul territorio della città i contenitori EsoBox sport, dedicati alla raccolta delle scarpe, è stato possibile realizzare, in Liguria, questo terzo Giardino di Betty in un parco che risale al 1548, arricchito da una rigogliosa vegetazione di lecci, querce, conifere e piante esotiche.
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