Non ha nulla a che vedere con in canone rai domestico, inserito recentemente nella bolletta della corrente elettrica. Il canone Rai speciale è riferito a tutti i possessori di Partita Iva, dai lavoratori autonomi alle aziende, ed è un vero e proprio salasso che potrebbe creare non pochi problemi a questi ultimi.
Il canone rai speciale si applica a tutti i possessori di partita iva che in ambito lavorativo hanno una tv o un qualsiasi altro apparecchio dotato di sintonizzatore per la ricezione dei canali (pc, tablet ecc). Bisogna quindi prestare attenzione anche ai pc dotati di sintonizzatore.
Da fine giugno la Rai sta inviando ad autonomi, piccoli e grandi imprenditori la richiesta di pagamento del canone speciale per il secondo semestre 2017, tramite bollettino postale inviato dall’agenzia delle entrate.
La richiesta di pagamento arriverà a tutti i possessori di partita iva, sta a coloro che non possiedono una tv (o apparecchio adibito alla ricezione dei canali) nella loro sede legale dell’ attività fare la dichiarazione di non possesso dell’apparato radiotelevisivo, assumendosi la responsabilità della dichiarazione inviata all’agenzia di riscossione per conto dello Stato. Ovviamente chi possiede un apparecchio televisivo nella propria sede e lo utilizza per la propria attività DEVE pagare “senza se e senza ma” il canone Rai speciale.
Come riferito dall’ Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori):
<<I soggetti piu’ colpiti sono essenzialmente i lavoratori in proprio, cioe’ coloro che -soggetti Iva, magari con sede legale a casa propria dove gia’ pagano l’imposta/canone tramite bolletta elettrica- svolgono la loro attivita’ come artigiani, consulenti, etc. La legge in merito e’ lapidaria: per il co-possesso bisogna pagare due canoni. Quindi, in teoria, la Rai ha ragione e questi soggetti Iva, devono pagare il canone due volte anche se l’apparecchio e’ uno solo.
In teoria, per l’appunto.
In pratica l’imposta va pagata solo se il televisore in casa, oltre che per la famiglia, venga usato per la propria attivita’ lavorativa. Cosa che di fatto e’ raro che avvenga>>.
Come non pagare il canone Rai speciale
Ma come si fa a dimostrare che la tv in casa non venga usata per la propria attività con sede legale nella stessa abitazione?
L’ Aduc suggerisce due strategie. La prima di ignorare totalmente la missiva se questa vi arriva con posta ordinaria, in quanto non ha alcun valore legare e non dimostra l’avvenuta ricezione della stessa.
Nel caso invece la richiesta di pagamento arrivi tramite raccomandata a/r, e nel caso non si usi ne si possieda alcun apparecchio televisivo per la propria attività, bisogna fare ricorso dichiarando il non possesso di tale apparecchio.
Di seguito un fac simile di autocertificazione per il non pagamento del canone speciale rai:
Il sottoscritto Ragione sociale di Rossi Mario, con sede in Via Trieste, 43 – 89044 Locri (RC), con Codice Fiscale XXXXXXXX e Partita IVA XXXXXX , in seguito alla Vostra richiesta protocollo: TV 5562465 RC 01 AV ABARS ( LO TROVATE QUESTO CODICE NELLA PAGINA INIZIALE DELLA BUSTA ARRIVATA ) dichiara di non possedere all’interno della propria sede, alcun dispositivo atto o adattabile alla ricezione delle bande destinate alla radiodiffusione o radioaudizioni, pertanto si richiede la cancellazione immediata del canone speciale RAI.
Inviare il tutto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede Rai della regione di riferimento (a questo indirizzo http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/SediSpeciali.aspx troverete i contatti di tutte le regioni), oppure inviare una PEC (posta elettronica certificata) all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it.
Se la Rai dovesse continuare, si deve procedere con un interpello all’amministrazione finanziaria in cui si spiegano le ragioni della propria opposizione, non escludendo -inseguito e nei casi piu’ estremi, il ricorso al giudice.
via JedaNews
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