Quasi il 9% della popolazione italiana è vegetariano o vegano (rispettivamente il 6,7% e il 2,2), un trend in crescita visto che soltanto nel 2019 la percentuale superava appena 7%. Ma nonostante il fatto che ormai siamo sempre più informati su queste diete e che anche quasi tutti i ristoranti si siano attrezzati per accontentare le esigenze di ogni palato, ci sono ancora alcuni falsi miti che resistono e che rendono alterata la nostra percezione (che sia negativa o positiva) di questi regimi alimentari. Abbiamo chiesto alla dottoressa Renata Bracale, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l'Università degli studi del Molise, di chiarire tutti i dubbi.
Vegetariani e vegani non assumono abbastanza proteine?
Il primo dubbio quando si parla di diete così rigide sugli alimenti di origine animale, riguarda le proteine: "Il rischio di non assumerne abbastanza c'è. Per questo per soddisfare il fabbisogno proteico in sostituzione della carne è necessario assumere quotidianamente prodotti vegetali ricchi in proteine e variarli spesso nell’arco della settimana". Per questo motivo, l’apporto proteico dei vegetariani deve essere maggiore rispetto a quello raccomandato per la popolazione generale: "Il mio consiglio è mangiare con frequenza alimenti come i derivati della soia (tofu), seitan, o legumi associati ai cereali, preferibilmente integrali".
Vitamina B12: in quali alimenti si trova?
Esiste una vitamina, la B12, che è indispensabile per il nostro organismo e che si trova però soltanto in alimenti di origine animale. Come può rimediare un vegano o un vegetariano? "In chi segue una dieta che esclude qualsiasi alimento di origine animale, anche uova e latte, come i regimi vegani, la carenza di questa vitamina è quasi sempre presente. Per rimediare si possono consumare bevande di soia o di riso arricchiti della vitamina, così come alcuni tipi di alghe, ma la supplementazione con integratori è sempre consigliata".
È adatta anche ai bambini?
I casi di cronaca di bambini finiti all'ospedale perché nutriti secondo un regime vegano o vegetariano purtroppo non sono pochi. E in diverse occasioni la Società Italiana di Pediatria ha ribadito l'inadeguatezza di un'alimentazione vegana soprattutto per i bambini in età prescolare. "Senza voler giudicare qualsiasi scelta etica – spiega la dottoressa Bracale – è pericoloso crescere un bambino con una dieta vegana, perché andrà incontro sicuramente a carenze tipiche come quella di vitamina B12, zinco, acido folico, ferro, nutrienti che si trovano quasi esclusivamente in una dieta onnivora". Ancora una volta torna l'importanza della vitamina B12: "È indispensabile perché entra in processi di carattere metabolico fondamentali per lo sviluppo e il mantenimento di funzioni necessarie per la vita, di carattere neurologico ed ematologico. È fondamentale per la produzione e sintesi di globuli rossi e per il mantenimento delle funzioni neurologiche. Il rischio maggiore è la comparsa dell'anemia perniciosa nella quale la produzione di emoglobina e di globuli rossi è carente con gravi problemi". Per questo motivo si sconsiglia di seguire un regime alimentare vegano prima dei 6/8 anni e anche a quell'età è sempre opportuno valutare la necessità di un'integrazione e farla sotto stretto controllo medico.
Una donna incinta può seguire un regime vegano?
Chi segue un regime alimentare vegano o vegetariano è quasi sempre motivato da scelte di carattere etico, per questo anche in gravidanza rinunciarvi potrebbe essere molto difficile: "Dire a una donna incinta che dovrebbe cambiare dieta significa non comprendere a fondo la paziente. La cosa prudente che deve fare il ginecologo prima e il pediatra poi è quella di indirizzarla a un uso consapevole della dieta, soprattuto se vegana, dando il consiglio di affidarsi nella fase della gravidanza, a un nutrizionista in modo da non dare già deficit al feto". Per poter garantire però un adeguato apporto di tutti i nutrienti dovrà ricorrere a un'integrazione: "Dovrà assumere calcio, ferro, vitamina B12 e acido folico. Dopodiché questo supporto andrà mantenuto durante l’allattamento, perché possa allattare il bambino senza carenze alimentari. Successivamente è fondamentale concordare con il pediatra la dieta giusta per il bambino ed essere seguita dal medico durante tutto lo sviluppo del proprio figlio". Infine un consiglio per le vegetariane o vegane che intendono provare ad avere un bambino: "Ancor prima del concepimento è necessario prevedere un'integrazione e concordare con il nutrizionista la dieta da seguire". Vietato il fai da te.
L'unica fonte di calcio è costituita da latte e latticini?
Che il latte e i derivati siano una preziosa fonte di calcio è cosa nota. Ma costituiscono davvero l'unico modo per assumerlo? "A chi segue diete che escludono latte e latticini si raccomanda di assumere gli alimenti vegetali che ne sono naturalmente ricchi: frutta secca (soprattutto mandorle), legumi (fagioli e lenticchie), carciofi, cardi, indivia, spinaci. Anche i semi di papavero, chia e sesamo ne contengono una buona quantità, così come l’amaranto". Ma anche l'acqua può essere importante: "Leggiamo l’etichetta nutrizionale e acquistiamo le bottiglie che hanno un tenore di calcio maggiore di 150 mg/L".
Una dieta vegana o vegetariana è sempre salutare?
Sì, è vero, le diete veg sono costituite per la quasi totalità da alimenti di origine vegetale. Ma basta questo perché una dieta sia salutare? "La cucina vegan non è bilanciata: esclude qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uova e latte, e permette solo alimenti vegetali (tra cui, ovviamente, le alghe). I vantaggi sono scarsi e legati al diminuito rischio di cancro, obesità e malattie cardiovascolari, tutti risultati che si possono ottenere anche con una dieta bilanciata". Al contrario in alcuni casi possono verificarsi alcune carenze: "Ci possono essere carenze di vitamina B12 e di ferro. La carenza di vitamina B12 può dar luogo a malattie del sistema nervoso e predispone all'Alzheimer, mentre quella di ferro provoca anemia. E gli integratori, a cui è necessario ricorrere in questi casi, purtroppo non sono efficaci come le sostanze naturali assunte attraverso i cibi".
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