Osteoporosi: seria minaccia per la salute
Una seria minaccia per la salute La Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi riferisce che “nell’Unione Europea ogni 30 secondi una persona subisce una frattura dovuta all’osteoporosi”. Negli Stati Uniti soffrono di questa patologia 10 milioni di persone e altri 34 milioni sono a rischio a motivo di una riduzione della
massa ossea. Inoltre, secondo gli Istituti Sanitari Nazionali americani, “una donna su due e un uomo su quattro dai 50 anni in su riporteranno nell’arco della vita una frattura riconducibile all’osteoporosi”. E le stime per il futuro non sono incoraggianti. Il bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che nei prossimi 50 anni a livello mondiale il numero delle fratture attribuibili all’osteoporosi è destinato a raddoppiare. Anche se questa proiezione si basa probabilmente sulle stime relative all’aumento della popolazione anziana, le conseguenze sono piuttosto preoccupanti. Legato all’osteoporosi c’è un alto tasso di invalidità e addirittura di mortalità. Quasi il 25 per cento dei pazienti che hanno 50 anni o più e hanno riportato la frattura del femore muoiono per complicanze mediche nell’arco di un anno.
Studi recenti rivelano che l’ereditarietà è un fattore di rischio importante. Le probabilità di riportare la frattura del femore possono essere doppie rispetto alla norma per quegli individui i cui genitori hanno subìto la stessa frattura. Un altro fattore di rischio, che causa una riduzione della densità ossea nell’infanzia, è la malnutrizione del feto. Poi c’è il fattore età: in genere più si invecchia, più le ossa diventano fragili. Anche problemi di salute quali la sindrome di Cushing, il diabete e l’ipertiroidismo possono favorire l’insorgenza dell’osteoporosi. Nelle donne la menopausa provoca una riduzione degli estrogeni, che proteggono la massa ossea. È per questo che, in proporzione, le donne soffrono di osteoporosi quattro volte più degli uomini. La menopausa può essere provocata precocemente anche dalla carenza di estrogeni dovuta all’asportazione chirurgica delle ovaie. Anche le abitudini alimentari e lo stile di vita, se non corretti, possono costituire un fattore di rischio dell’osteoporosi. Una dieta povera di calcio e vitamina D contribuisce al deterioramento osseo. L’assunzione eccessiva di sale può accrescere il rischio, perché aumenta l’eliminazione del calcio dall’organismo. Anche il consumo eccessivo di alcol, spesso associato a una cattiva alimentazione, contribuisce alla riduzione del tessuto osseo. L’osteoporosi di cui soffriva Anna, menzionata all’inizio, era il risultato di un disordine alimentare che aveva provocato carenze nutrizionali, diminuzione del peso corporeo e perfino l’assenza del ciclo mestruale. Di conseguenza il suo organismo aveva smesso di produrre estrogeni. Il tutto aveva causato un indebolimento delle ossa. Un ulteriore fattore di rischio dell’osteoporosi è uno stile di vita piuttosto sedentario. Anche il fumo è un fattore significativo, poiché può ridurre la densità minerale delle ossa. Secondo l’OMS, circa una frattura del femore su otto è riconducibile al fumo. D’altra parte, gli studi rivelano che quando una persona smette di fumare la riduzione della massa ossea e il rischio di riportare una frattura si attenuano.
È nell’infanzia e nell’adolescenza, quando la massa ossea raggiunge complessivamente il 90 per cento del totale, che si inizia a prevenire l’osteoporosi. Il calcio, elemento essenziale per l’irrobustimento della struttura scheletrica, viene immagazzinato principalmente nelle ossa. Si ricava in particolare da latte e latticini (come yogurt e formaggi), sardine e salmone (lische incluse), mandorle, farina d’avena, semi di sesamo, tofu (formaggio di soia) e ortaggi a foglia verde. Perché il calcio venga assimilato dall’organismo è essenziale la vitamina D. Questa viene sintetizzata a livello cutaneo durante l’esposizione al sole. Manuel Mirassou Ortega, internista e membro di un’associazione medica messicana (Asociación Mexicana de Metabolismo Óseo y Mineral), spiega: “L’esposizione al sole per dieci minuti al giorno aiuta a prevenire l’osteoporosi, dal momento che fornisce circa 600 unità di vitamina D”. Questa vitamina si trova anche in alimenti come pesce di mare, tuorlo d’uovo e fegato. Non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza dell’esercizio fisico nella prevenzione dell’osteoporosi. Durante l’infanzia e l’adolescenza l’esercizio contribuisce ad aumentare la massa ossea e quando si è avanti con gli anni ne previene la riduzione. Sono particolarmente indicati gli esercizi contro gravità e contro resistenza, cioè quelli in cui i muscoli devono vincere la gravità e altre forze senza sovraccaricare ossa e articolazioni. Esercizi contro gravità semplici ed efficaci sono ad esempio camminare, fare le scale e anche ballare.
La prevenzione è senz’altro molto utile per combattere questa malattia silenziosa. Come abbiamo visto, può includere cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita al fine di preservare il tessuto osseo e rinforzarlo. Bisogna riconoscere che se si è adottato uno stile di vita sedentario può essere davvero difficile cambiare. Ma vale la pena di sforzarsi, visti i benefìci che ne derivano. In questo modo si potrà evitare di essere fra i milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di osteoporosi. Nella donna un’attività fisica talmente intensa da far cessare il ciclo mestruale può provocare una carenza di estrogeni e quindi fragilità ossea. È consigliabile che le donne sopra i 65 anni si sottopongano a un controllo della densità ossea per diagnosticarne un’eventuale riduzione e la relativa gravità. Se la situazione è seria si potranno prescrivere farmaci per evitare e curare l’osteoporosi. Naturalmente, prima di iniziare qualunque terapia occorre soppesare rischi e benefìci.
Fonte; Awake
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