La spesa in percentuale sul Pil nell'educazione terziaria è allo 0,8% in media Ue e allo 0,3% in Italia mentre per la percentuale sulle spesa pubblica l'Ue si attesta in media sull'1,6% e l'Italia sullo 0,7%. Nella spesa per l'istruzione terziaria il nostro Paese è fanalino di coda in Ue, lontanissimo dai livelli tedeschi (0,9% sul Pil e 2% sulla spesa pubblica)".
Da questi dati emerge non solo l'insufficienza delle risorse destinate all'istruzione ma anche la carenza di investimenti nei giovani universitari che saranno la futura classe dirigente e che dovrebbero rappresentare l'élite del paese. La gravità di una bassa spesa pubblica per l'istruzione sta proprio nella mancanza di una progettualità e di una visione ad ampio raggio per il futuro del paese che rischia sempre di più, in un mercato del lavoro ormai diventato globale, di penalizzare i nostri giovani.
Quando comprenderemo che gli investimenti in cultura dovranno essere un asset strategico per lo sviluppo futuro del nostro paese (bassi costi di investimento a fronte di alti ricavi), saremo finalmente in grado di destinare le risorse in modo congruo e uniformarci agli altri stati europei. Nel 2014 l'Italia ha speso lo 0,7% del Pil in cultura a fronte dell'1% europeo, con una percentuale della spesa pubblica in servizi culturali pari allo 0,6% a fronte dell'1% europeo.
Fonte: http://www.cultora.it/il-declino-italiano-ultimi-in-europa-per-spesa-in-cultura-e-istruzione/
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