ACQUA DAL RUBINETTO O IN BOTTIGLIA? ATTENTO A COSA BEVI!



Sempre più italiani scelgono l’acqua del rubinetto. Il 44 per cento, rivela un sondaggio reso noto durante il World water day 2017, dice no alle minerali.



Sull’acqua girano poi alcuni miti che è meglio sfatare: “Bere durante il pasto favorisce la digestione – spiega a Repubblica Laura Rossi, specialista in Scienza dell’alimentazione al Crea – e l’acqua non fa certo ingrassare, né dimagrire”, ergo non esistono acque “light”.

“Così come”, per quanto riguarda quella del rubinetto, “non c’entrano nulla i calcoli renali, che seguono altri meccanismi di formazione.

E invece il calcio dell’acqua è assorbito come quello del latte. Scegliere dunque le acque con poco calcio, o le oligominerali in genere, è incongruo e senza senso.

Intanto, bisogna bere almeno un litro e mezzo, otto bicchieri al giorno, con il caldo ancora di più.


 

 
L‘acqua di rubinetto va benissimo: è economica, comoda, sicura, buona ed è molto controllata.

E presto, molto probabilmente lo sarà anche di più grazie al Water Safety Plan (Wsp), un progetto pilota che prevede un maggior numero di controlli, prelievi e parametri per poter mappare i rischi e garantire quindi più sicurezza e trasparenza all’acqua del rubinetto.

L’85% dell’acqua che esce dai nostri rubinetti arriva da falda sotterranea.

Spiega Luca Lucentini, esperto Acque potabili ed interne dell’Istituto Superiore di Sanità: “A volte sono le stesse falde da cui attingono i produttori di acque minerali, acque di ottima qualità.

Il restante 15% arriva invece da acque di superficie, come laghi e invasi, o da dissalazione.

Qualitativamente queste hanno un minor tenore di minerali e, avendo una contaminazione antropica maggiore, necessitano di trattamenti di potabilizzazione più spinti.

Trattamenti chimico- fisici, come per esempio la filtrazione attraverso un letto di sabbia, che rimuovono le sostanze indesiderate.  Ovviamente cambia anche il sapore, e infatti ogni città ha un’ acqua di diversa composizione e gusto differente. Ma la qualità è uguale”.


Fonte
lospillo.info
 


 
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