Non c'è pace per le api. Non solo i pesticidi e gli antibiotici ne minacciano la vita. Una nuova ricerca ha mostrato che anche i fungicidi utilizzati nei mandorleti sono molto pericolosi per questi preziosi insetti. La nuova minaccia si chiama iprodione.Se usato da solo o in combinazione con altri fungicidi comuni, questa sostanza porta ad una significativa riduzione di 10 giorni del tasso di sopravvivenza di api (Apis mellifera). Tutto ciò che vediamo in natura dipende, in qualche modo, da esse: sono essenziali per la riproduzione della maggior parte delle specie vegetali e, di conseguenza, per gli animali che ne traggono nutrimento. Il 75% delle colture del mondo dipendono dall'impollinazione. In altre parole: senza api non c'è vita.
Tuttavia, la loro esistenza è gravemente minacciata. Questi piccoli insetti stanno morendo a un ritmo del 30% annuo. Le cause sono svariate, dai cambiamenti climatici ai pesticidi. A queste si aggiunge un nuovo nemico: un fungicida la cui missione era di porre fine ai funghi che attaccano i mandorli ma che ha finito per diventare pericoloso per questo piccolo e prezioso animale.
Juliana Rangel e i colleghi del Dipartimento di Entomologia della Texas University, hanno testato gli effetti di fungicidi sulle api mellifere monitorando le differenze rispetto alle api non esposte a queste sostanze.
I risultati hanno mostrato un aumento significativo del tasso di mortalità tra le api esposte ai fungicidi rispetto alle altre. Gli insetti esposti alla concentrazione consigliata di iprodione morivano infatti a un tasso doppio o triplo entro 10 giorni. L'effetto era ancora più forte quando l'iprodione è stato combinato con altri fungicidi.
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