EBOLA: PAURA ANCHE IN EUROPA


Dilaga la psicosi per il contagio del virus della febbre emorragica, di cui in Africa è in corso un'epidemia, in seguito al primo caso diagnosticato negli Usa. Il paziente, Thomas Eric Duncan, ha contratto l'Ebola in Liberia, da dove ha fatto ritorno in Texas il 20 settembre passando per Bruxelles. L'uomo aveva manifestato
i primi sintomi della malattia tra il 24 e il 26 settembre e si era ricoverato in ospedale, dove però, racconta la sorella, Mai Wureh, il suo caso era stato sottovalutato, pur essendo il personale a conoscenza del viaggio in Africa fatto di recente dal paziente. Tanto che quest'ultimo era stato rinviato a casa con una semplice prescrizione di antibiotici. Il peggioramento delle sue condizioni ha poi reso necessario il ricovero nell’ospedale presbiteriano di Dallas, dove è stata fatta la diagnosi di Ebola. Duncan è stato messo in isolamento e il personale sanitario dotato delle attrezzature di sicurezza. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) di Atlanta, la massima autorità sanitaria del Paese, ha annunciato ieri il primo caso diagnosticato sul territorio nazionale ed è subito scattata la psicosi. Il paziente ha raggiunto Dallas con un volo che da Monrovia, capitale della Liberia, lo ha portato a Bruxelles. Da qui si è poi messo in viaggio per gli Usa. Non ci sarebbe pericolo di contagio per i passeggeri che hanno viaggiato con lui, visto che i sintomi dell’Ebola si sono sviluppati solo quattro giorni dopo l'arrivo negli Usa. "Non c’e alcun dubbio che la situazione rimarrà sotto controllo e che la malattia non si diffonderà negli Usa", hanno annunciato le autorità sanitarie, spiegando che tutte le persone che sono state in contatto con il paziente, a partire dai familiari, saranno poste sotto sorveglianza, e "se uno di loro comincia a mostrare sintomi della malattia viene immediatamente isolato, tenuto sotto controllo, e curato", è stato assicurato. In Italia, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin rassicura la popolazione escludendo l'eventualità del contagio dell'Ebola, che è "fortunatamente una malattia la cui trasmissione è molto difficile, ma va tuttavia organizzato un buon sistema di isolamento sanitario e noi abbiamo un sistema di isolamento all'Istituto Spallanzani che è tra i primi al mondo: l'Italia riguardo, al problema dell'evacuazione di eventuali propri pazienti, è dunque pronta''. ''Sono attivate già da mesi - ha aggiunto il ministro - misure di controllo per le navi merci che provengono da Paesi infetti e controlli negli aeroporti". Negli Stati Uniti si è intanto diffusa la notizia di un nuovo caso sospetto di Ebola, alle Hawaii, dove una persona che presenta i sintomi del virus è stata messa in isolamento. E un operatore di un'organizzazione umanitaria, di cui al momento non è nota la nazionalità, che ha contratto il virus in Africa, dovrebbe essere trasferito al policlinico universitario di Francoforte per sottoporsi alle cure: le sue condizioni, però, sono talmente gravi da impedirgli il viaggio. Dall'Onu giunge un allarme per il pericolo legato alla diffusione della malattia per via aerea, se l'epidemia non sarà sotto controllo in tempi rapidi: "L'epidemia di Ebola è il peggior disastro cui ho mai assistito", ha detto al Telegraph Anthony Banbury, capo della missione Onu per l'emergenza del virus in Africa occidentale. "Non ho mai visto niente di simile e con un grado di pericolosità così elevato nella mia carriera, durante la quale ho attraversato emergenze, guerre e disastri naturali - ha aggiunto Banbury, che lavora per le Nazioni Unite dal 1988, parlando di una "corsa contro il tempo" condotta dagli operatori umanitari per tenere il virus sotto controllo. Secondo l'inviato dell'Onu, la possibilità che l'Ebola diventi trasmissibile attraverso l'aria per il momento "rimane improbabile", ma "non può essere esclusa".



FONTE    http://www.julienews.it
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