Aids - In Italia un nuovo caso ogni due ore

In Italia sono 120.000 le persone che convivono con lHIV: a fronte di un importante calo della mortalità grazie alle terapie, si segnala una drastica riduzione dell'informazione in merito. I nuovi casi negli ultimi anni riguardano particolarmente giovani tra i 25 e 29 anni. A preoccupare è soprattutto il dato sull'inconsapevolezza della malattia.
E' Impellente per combattere una malattia curabile ma non guaribile. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: il 37% degli italiani non si è mai sottoposto al test HIV nemmeno una volta nell'arco della sua vita, afferma il Bollettino del Centro Operativo AIDS, mentre il 5% degli italiani sieropositivi non rivela neanche al proprio partner la propria condizione di salute. Hiv "ogni due ore un infetto". L'infezione avviene quasi sempre per via sessuale, tramite rapporti non protetti: l'84,1% dei casi (eterosessuali 43.2%; omosessuali MSM 40.9%). Il 27.1% (1 su 4) delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera.

Fra le regioni più coinvolte dal problema c'è la Lombardia, con circa 20 mila pazienti sieropositivi, ma tassi di incidenza elevati si registrano anche nel Lazio, in Emilia-Romagna e in Liguria. "Intendiamo coordinare le diverse realtà scientifiche impegnate nell'assistenza, ricerca e sperimentazione clinica in tema di infezioni virali" - ha detto Antonio Chirianni, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, aggiungendo che "la conferenza Icar è basata sui contributi originali della ricerca italiana e aperta a contributi internazionali del settore". Il contagio non si è mai fermato, basti pensare che ogni due ore si infetta una persona, in base alle stime più aggiornate.

Lo ricordano gli specialisti alla vigilia dell'Icar (Italian Conference of AIDS and Antiviral Research)che si terrà quest'anno dal 6 all'8 giugno 2016 a Milano. Inoltre, il 40% di loro lo tiene nascosto agli altri familiari e il 74% non lo dichiara nel contesto lavorativo. I DATI – In Italia i nuovi casi ogni anno sono 4mila, e riguardano soprattutto i giovani. Stando agli esperti il 60% si manifesta in una fase tardiva di infezione.

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