Durante l’estate, nel periodo che va da giugno a settembre, il maggior tempo trascorso all’aria aperta può esporci al rischio di essere punti dalle zecche; parassiti che prediligono le zone umide, ombreggiate, fitte di vegetazione. Per evitare lo spiacevole inconveniente di essere punti, occorre adottare piccoli e semplici accorgimenti: indossate abiti chiari, che rendono più facile l’individuazione delle zecche, stivali, pantaloni lunghi e possibilmente un cappello in caso di escursioni all’aria aperta; non toccate l’erba ai margini dei sentieri, non addentratevi in zone in cui l’erba è alta, evitate di sdraiarvi o sedervi a lungo sull’erba o in prossimità di cespugli.
Dopo ogni escursione, esaminate la vostra pelle e i vostri indumenti attentamente ai fini della rimozione dei parassiti che tendono a colpire la testa, il collo, dietro le ginocchia e i fianchi. Prima dell’escursione, trattate i vostri animali domestici (cani) con acaro-repellenti, spazzolando, invece, gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni. Prima di procedere all’estrazione della zecche, ricordatevi di proteggere le mani con un guanto o un fazzoletto. Nel rimuovere autonomamente il parassita, occorre afferrarlo saldamente con una pinzetta, il più possibile aderente alla cute, esercitando una delicata rotazione in senso antiorario e tirandola leggermente. Non effettuate mai strappi per evitare la rottura della zecca e non applicate mai calore o sostanze come acetone, ammoniaca, cloruro di etile, alcol etilico, cloroformio, olio o vasellina sulla zecca prima di rimuoverla.
Non schiacciatela per nessun motivo ed evitate l’utilizzo di prodotti che colorano la pelle, mascherando eventuali infezioni (es. tintura di iodio). Se il rostro rimane all’interno della cute, esso va estratto con un ago sterile, per poi distruggere la zecca, possibilmente bruciandola.
Dopo la rimozione è doveroso un periodo di osservazione, della durata di 30-40 giorni, per individuare l’eventuale comparsa di segni e sintomi di infezione. In presenza di arrossamento in corrispondenza del morso e sintomi di tipo simil-influenzale (es. febbre, stanchezza, dolori muscolari ecc.) è consigliabile rivolgersi al medico, evitando l’assunzione di medicinali senza un suo parere. Le zecche hanno un ciclo vitale che dura in media 2 anni, durante i quali realizzano 3 stadi di sviluppo (larva, ninfa e forma adulta); ognuno dei quali richiede un pasto di sangue. I loro ospiti preferiti sono piccoli roditori, lepri, conigli, volpi, uccelli e ungulati, sino a giungere, spinti dal bisogno di nutrirsi, ad attaccare gli animali domestici e persino
Non schiacciatela per nessun motivo ed evitate l’utilizzo di prodotti che colorano la pelle, mascherando eventuali infezioni (es. tintura di iodio). Se il rostro rimane all’interno della cute, esso va estratto con un ago sterile, per poi distruggere la zecca, possibilmente bruciandola.
Dopo la rimozione è doveroso un periodo di osservazione, della durata di 30-40 giorni, per individuare l’eventuale comparsa di segni e sintomi di infezione. In presenza di arrossamento in corrispondenza del morso e sintomi di tipo simil-influenzale (es. febbre, stanchezza, dolori muscolari ecc.) è consigliabile rivolgersi al medico, evitando l’assunzione di medicinali senza un suo parere. Le zecche hanno un ciclo vitale che dura in media 2 anni, durante i quali realizzano 3 stadi di sviluppo (larva, ninfa e forma adulta); ognuno dei quali richiede un pasto di sangue. I loro ospiti preferiti sono piccoli roditori, lepri, conigli, volpi, uccelli e ungulati, sino a giungere, spinti dal bisogno di nutrirsi, ad attaccare gli animali domestici e persino l’uomo.
Le zecche sono responsabili della malattia di Lyme, un’infezione di natura batterica che si manifesta con un arrossamento della pelle localizzato nella zona del morso, oppure con una stanchezza inusuale, dolori articolari e alle giunture, cefalea, paralisi del nervo facciale, difficoltà di concentrazione, sino ad arrecare, se non curata, danni seri al sistema nervoso, alle articolazioni e alla pelle. La malattia di Lyme si cura con antibiotici assunti nelle dosi prescrite dal medico. Le zecche, però, possono provocare la TBE (MENINGOENCEFALITE DA ZECCHE), una grave malattia virale che colpisce il sistema nervoso centrale, esordendo con febbre e disturbi simil-influenzali. Essa può essere prevenuta con la vaccinazione, eseguita in 3 dosi per via intramuscolare ad intervalli periodici; il primo dopo 3 anni; i successivi in base all’età e ai fattori di rischio
FONTE meteoweb.eu
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